17 Febbraio 2025

Quanto guadagna un calciatore di Serie B

Quanto Guadagna Calciatore Serie B

Il mondo del calcio professionistico italiano è caratterizzato da una notevole varietà di stipendi e sapere quanto guadagna un calciatore di Serie B non è facile. Il confronto tra le categorie è sempre al centro del dibattito perché in Serie A vengono sottoscritti accordi da capogiro. 

Invece in Serie B, la seconda divisione del campionato italiano, gli stipendi dei calciatori possono variare significativamente in base a fattori come età, esperienza e club di appartenenza. 

Minimi retributivi per la stagione 2024/2025

La retribuzione dei calciatori di Serie B è regolata da un sistema di accordi collettivi che garantisce tutele economiche minime per tutti gli atleti del campionato. 

Il quadro di regole mira a stabilire standard uniformi, indipendentemente dal budget o dalla posizione del club. Per la stagione 2024/2025, dunque, tali accordi definiscono in modo dettagliato i livelli salariali in base all’età e alla tipologia di contratto, fornendo una struttura chiara e trasparente su cui perfezionare gli accordi.

Giovani calciatori (16-19 anni)

I giovani calciatori di Serie B, appartenenti alle classi 2008-2005, hanno diritto a un salario minimo lordo di €18.742,29 all’anno, che si traduce in circa €15.231 netti

Questo tipo di accordo è spesso considerato il primo passo nel mondo del professionismo. Si può affermare che è una base economica destinata a chi è ancora all’inizio della carriera. Nonostante il compenso relativamente basso rispetto ai colleghi più esperti, il salario minimo è fondamentale per assicurare un accesso equo nel mondo del calcio professionistico.

I giovani della fascia 16-19 anni possono inoltre beneficiare di incentivi, premi legati a presenze in campo e obiettivi raggiunti. Come accade in tutte le categorie e le società, i benefit contribuiscono ad aumentare il guadagno annuale complessivo.

Calciatori dai 20 ai 23 anni

Per i calciatori che rientrano nella fascia di età compresa tra i 20 e i 23 anni, le retribuzioni minime aumentano e raggiungono €25.068,34 lordi annui (equivalenti a circa €18.863 netti). 

La somma tiene conto del fatto che i giocatori ventenni hanno quasi sempre più esperienza rispetto ai giovanissimi. Iniziano perciò a essere considerati parte integrante delle squadre.

Questa fase della carriera è cruciale: i calciatori hanno l’opportunità di dimostrare il proprio valore e ottenere contratti più vantaggiosi o trasferimenti verso categorie superiori. La loro performance, infine, può portarli a stipulare contratti di sponsorizzazione o partnership che fanno crescere ancor di più gli introiti netti.

Tesserati dai 24 anni in su

I calciatori più esperti, ovvero quelli che hanno raggiunto i 24 anni o superato questa soglia, vedono i propri stipendi minimi aumentare fino a €33.783,86 lordi annui, che corrispondono a circa €23.680 netti

Si presuppone infatti che garantiscano maggiore apporto in termini di esperienza e competenze, elementi che li rendono risorse fondamentali per le squadre.

In molte circostanze i giocatori di questa fascia sono protagonisti nelle formazioni titolari e, oltre al salario base, beneficiano di bonus e incentivi. Vengono premiati frequentemente per goal segnati, assist realizzati o vittorie della squadra. Il contratto può includere anche ulteriori benefit, come rimborsi per spese di viaggio o alloggio.

Rapporto di addestramento tecnico

I calciatori ancora in fase di formazione professionale, appartenenti alla classe 2005, possono essere assunti con contratti di addestramento tecnico, con un minimo retributivo fissato a €16.234,76 lordi annui, pari a circa €12.220 netti

Questo tipo di contratto è spesso applicato ai giovanissimi che stanno completando la transizione tra il settore giovanile e il professionismo.

Il modello contrattuale ha lo scopo di garantire un percorso graduale verso il professionismo, fornendo al calciatore un primo stipendio e l’opportunità di crescere all’interno di un ambiente competitivo.

Quanto guadagna un calciatore di Serie B con il primo contratto da professionista

Il primo contratto da professionista, destinato ai calciatori della classe 2004, prevede un minimo di €25.068,34 lordi annui, pari a circa €18.863 netti. La cifra è identica a quella dei calciatori tra i 20 e i 23 anni e rappresenta una base importante per chi muove i primi passi nel calcio professionistico.

Per molti giovani talenti questo tipo di contratto è un passaggio importante. Determina infatti l’ingresso ufficiale nel “lavoro da calciatore” e costituisce un trampolino di lancio per guadagni più elevati con l’eventuale passaggio alle categorie superiori.

Dopo aver visto quanto guadagna un calciatore di Serie B in termini di normative, merita evidenziare che gli atleti percepiscono spesso stipendi superiori. I club, infatti, offrono agevolazioni personalizzate per attrarre i giocatori più promettenti. La flessibilità permette alle società di valorizzare il talento e costruire squadre competitive, senza compromettere il trattamento economico minimo per tutti i tesserati.

Fattori che determinano quanto guadagna un calciatore di Serie B

Per dare una risposta alla domanda su quanto guadagna un calciatore di Serie B occorre approfondire ulteriormente il tema. Gli stipendi dei calciatori della serie cadetta cambiano notevolmente in relazione a diversi parametri. Bisogna dunque tenere presenti i seguenti aspetti:

  • Esperienza e carriera
  • Prestazioni individuali
  • Club di appartenenza
  • Posizione in campo
  • Durata del contratto

I giocatori con un passato consolidato, soprattutto coloro che hanno militato in Serie A o in altri campionati esteri di alto livello, sono in grado di negoziare stipendi significativamente superiori rispetto ai giovani alle prime armi. L’esperienza rappresenta una risorsa preziosa per i club, i quali investono cifre maggiori per atleti in grado di guidare il gruppo.

Le performance sul campo sono uno degli elementi più determinanti. Calciatori con numerosi gol, assist o prestazioni decisive possono assicurarsi bonus stagionali e rinnovi contrattuali a condizioni migliorative.

Le disponibilità finanziarie delle società, inoltre, variano enormemente. Squadre con budget elevati possono permettersi ingaggi superiori, mentre quelle con risorse limitate prediligono i contratti modesti. Ciò crea una differenza significativa nei salari anche tra giocatori di pari livello.

Alcuni ruoli, come gli attaccanti prolifici o i portieri con più clean sheet, possono beneficiare di stipendi più alti grazie alla loro importanza strategica nelle dinamiche di gioco.

Accordi pluriennali sono spesso accompagnati da aumenti salariali progressivi, legati alla fedeltà del giocatore al club o all’adeguamento alle condizioni di mercato.

Tutti questi fattori, presi singolarmente o in combinazione, generano una variabilità considerevole in termini di stipendi, contribuendo a definire le gerarchie economiche all’interno della Serie B.

Differenze salariali tra i club di Serie B

Le differenze economiche tra i club di Serie B si riflettono in maniera evidente nei salari dei calciatori. Per la stagione 2024/2025, i dati disponibili dimostrano che alcune società sono in grado di investire maggiormente rispetto ad altre.

Prendiamo come esempio il Sassuolo, benché retrocesso, che vanta alcuni numeri importanti:

  • Monte ingaggi di €26.150.000
  • Stipendio medio per giocatore pari a €502.885

Si tratta di un’eccezione alla media del campionato ma sottolinea che i club con un passato recente in Serie A possono mantenere una capacità economica superiore.

Al contrario, squadre con budget più limitati si orientano verso una politica di contenimento dei costi. In questi casi gli stipendi medi dei calciatori possono essere sensibilmente inferiori, spesso vicini ai minimi retributivi stabiliti dagli accordi collettivi.

La disparità economica può influenzare le prestazioni delle squadre, con i club più ricchi che sono in grado di attrarre talenti migliori.

Lo stipendio medio annuale per un calciatore di Serie B si attesta intorno a €995.684. Tuttavia la cifra è influenzata da una distribuzione salariale estremamente disomogenea.

Alcuni calciatori, in particolare quelli con un passato in Serie A o figure chiave per i propri club, possono percepire compensi che superano abbondantemente il milione di euro.

Bonus e incentivi legati alle prestazioni

Oltre agli stipendi base, come abbiamo già accennato, i calciatori di Serie B beneficiano di un sistema di bonus e incentivi che può aumentare significativamente i guadagni annuali. 

  • Presenze in campo: Ogni partita giocata può garantire un compenso extra, specialmente per i calciatori giovani o meno esperti.
  • Obiettivi personali: Un attaccante può ricevere un bonus per ogni gol segnato o assist fornito.
  • Traguardi di squadra: Promozioni, qualificazioni ai playoff o salvezza possono essere premiate con bonus collettivi.
  • Premi fedeltà: Contratti pluriennali talvolta prevedono bonus alla scadenza, premiando i giocatori che rimangono legati a lungo termine a un club.

Gli incentivi aggiungono una componente dinamica alla retribuzione dei calciatori, motivandoli a raggiungere obiettivi individuali e di squadra.

Con questo articolo abbiamo risposto in modo esauriente all’interrogativo su quanto guadagna un calciatore di Serie B. Parallelamente alle retribuzioni minime, dunque, esperienza, prestazioni e capacità economiche dei club sono i parametri più importanti da considerare.

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