Bordelli con animali in Danimarca: storia, polemiche e divieti
Sembravano essere diventati una vera e propria piaga sociale, in Danimarca, i cosiddetti bordelli animali: luoghi nei quali i clienti pagavano per avere rapporti sessuali con bestie di ogni genere.
Questa pratica aveva trovato terreno fertile soprattutto su internet, dove siti e forum promuovevano esperienze sessuali estreme e attiravano clienti provenienti da Norvegia, Germania, Olanda e Svezia. La pubblicità online descriveva queste attività come forme di turismo sessuale alternativo, suscitando indignazione non solo in Danimarca ma in tutta Europa.
Un’ampia inchiesta pubblicata da Vice con il titolo “La Danimarca è la capitale del turismo sessuale zoofilo?” ha documentato come, il Paese sia stato considerato un vero e proprio punto di riferimento per chi cercava rapporti sessuali con animali. Nell’articolo si indica come la normativa danese, allora permissiva, avesse favorito l’arrivo di turisti dall’estero, trasformando il fenomeno in una forma di turismo sessuale deviato e controverso. Il reportage mise in luce anche le contraddizioni del dibattito politico interno, diviso tra la difesa delle libertà individuali e la necessità di proteggere il benessere animale.
Nonostante il senso di sdegno della maggior parte dei cittadini, per anni il governo danese dichiarò di non voler intervenire. La legge prevedeva che la zoofilia fosse legale purché non comportasse maltrattamenti o danni evidenti all’animale. Una posizione che attirò critiche da associazioni animaliste, veterinari e organizzazioni internazionali, che sottolineavano come qualunque atto sessuale con un animale rappresenti inevitabilmente uno sfruttamento e una forma di violenza.
La pressione dell’opinione pubblica e il timore che la Danimarca diventasse una meta privilegiata per il cosiddetto “turismo sessuale con animali” spinsero però il parlamento a rivedere la normativa. Nel 2015 il governo approvò una legge che vieta i rapporti sessuali con animali in qualunque forma, chiudendo definitivamente la possibilità di aprire o frequentare bordelli di questo tipo. Da allora, chiunque venga trovato a praticare atti sessuali con animali rischia sanzioni penali e pesanti multe.
Il dibattito rimane acceso anche a livello internazionale. In diversi Paesi europei, come Germania e Paesi Bassi, sono stati necessari anni di discussione prima di introdurre un divieto esplicito della zoofilia. Al contrario, in alcune zone del mondo le leggi restano vaghe o inesistenti, alimentando fenomeni sommersi difficili da monitorare.
Oggi la Danimarca ha allineato la propria legislazione a quella della maggior parte degli Stati membri dell’Unione Europea, confermando che la tutela e il benessere animale vengono prima di qualunque interesse commerciale o sessuale. Le associazioni continuano però a chiedere controlli severi sul web, considerato il principale canale attraverso cui queste pratiche erano promosse.
